In tutte le attività che rappresentiamo, dai grandi parchi di divertimento alle singole attrazioni viaggianti, fino ai parchi avventura, la regolarizzazione del personale si scontra con i problemi oggettivi legati alle ore e giorni lavorati, ai contratti da stipulare, al costo del consulente del lavoro per la elaborazione delle buste paga, al turn over dei giovani. Nei parchi acquatici, ad esempio, si opta spesso per reclutare assistenti bagnanti attraverso le “cooperative” – sistema molto vantaggioso fino a qualche tempo fa, perché le cooperative non pagavano tasse sugli utili, esenzione ridotta recentemente al solo 30% – che si configurano sempre di più come intermediatori di manodopera. I gestori di attrazioni si avvalgono, a volte dei “buoni lavoro” o di contratti part-time a tempo determinato, mentre nei grandi parchi di divertimento si utilizzano alcune modalità di contrattualizzazione, quale il “lavoro a chiamata” o la somministrazione attraverso un agenzia per il lavoro.

Quest’ultimo sistema – che può essere adottato anche da imprese con un solo dipendente – consiste nel sottoscrivere un contratto di somministrazione con un’agenzia per il lavoro, la quale si occupa del reclutamento (se necessario, ma può anche contrattualizzare un collaboratore del parco o un familiare del gestore), stipula un contratto con il lavoratore, si occupa di tutti gli adempimenti presso Inps ed Inail, della gestione e calcolo delle ferie, del  trattamento di fine rapporto e del pagamento dei giorni di malattia. In sostanza, con una espressione poco felice, ma efficace, l’agenzia per il lavoro “affitta” il lavoratore all’esercente, che non dovrà far altro che comunicare le ore lavorate, pagando a fine mese un compenso all’agenzia. I costi, a termini di legge, sono in linea con quelli previsti dai contratti collettivi di lavoro – a titolo esemplificativo, un’ora di lavoro con contratto a tempo determinato per un VII Livello del CCNL Terziario e Servizi costa poco meno di 15 euro – comprensivi di tutti gli adempimenti.  Se si calcola che con il sistema tradizionale la elaborazione di un “cedolino” costa almeno 35 euro, che eventuali giorni di malattia sono a carico dell’esercente – mentre con la somministrazione il rischio è dell’agenzia per il lavoro – che si risparmiano i compensi per l’attività del consulente del lavoro relativa all’elaborazione degli F24, dei CUD ecc., e che si pagano all’agenzia solo le ore lavorate (comunicandole facilmente entro le ore 12 del giorno successivo), i vantaggi sono evidenti. In caso di controlli, i collaboratori gestiti attraverso l’agenzia per il lavoro con contratto di somministrazione, sono “in regola”, in quanto sono vincolati da un contratto di lavoro in somministrazione, anche se le loro prestazioni sono relative alle ore comunicate all’agenzia, entro i tempi previsti dal contratto. Alcune imprese aderenti si avvalgono di un’agenzia per il lavoro che ha sedi in tutta Italia. Chi volesse approfondire questo tema può rivolgersi agli uffici nazionali.

(M. C.)