La disciplina delle biglietterie automatizzate fa perdere profitti ai parchi divertimento: interrogazione parlamentare alla Commissione europea

Con un’interrogazione parlamentare Parchi Permanenti Italiani richiede alla Commissione di valutare se la disciplina italiana della certificazione di idoneità delle biglietterie automatizzate per attività di spettacolo, emanata dall’Agenzia delle Entrate, sia in linea con la normativa sulla concorrenza nel mercato interno dell’Unione.

Il problema è noto e segnalato più volte al Ministero dell’Economia e al suo braccio operativo: l’obbligo di certificare non solo il sistema di biglietteria, che non è in questione, ma l’intero processo di vendita, compresa l’interfaccia web per l’e-commerce di titoli di accesso, rende di fatto impossibile alle aziende operanti in Italia commercializzare i biglietti sulle grandi piattaforme internazionali, utilizzate anche dal pubblico straniero, creando un danno economico.

C’è, ad avviso dell’associazione Parchi Permanenti Italiani – che ha sensibilizzato sul tema l’On.le Benifei, componente della Commissione per il mercato interno e i consumatori – l’impossibilità di competere a parità di condizioni con le altre strutture europee, di non potersi avvalere del prezzo dinamico sulle piattaforme internazionali e di essere obbligati a vendere online non più di 10 biglietti per cliente.

Sarà interessante conoscere le valutazioni della Commissione, chiamata a esprimersi entro sei settimane. Resta il fatto che una disciplina relativa all’emissione di biglietti non può avere l’effetto di limitare l’accesso delle imprese verso i mercati esteri o l’utilizzo di piattaforme che non sono tenute a rispettare la sovrabbondante normativa italiana, nata per limitare il fenomeno del secondary ticketing, peraltro senza riuscirci, coinvolgendo il settore dei parchi divertimento, che non è soggetto a bagarinaggio e rivendita a prezzo maggiorato. Non c’è quindi alcun motivo per applicare al settore una disciplina che crea limitazioni quanto a numero di biglietti, canali di vendita, obbligatorietà dell’opt-in con SMS e tutto ciò che offre una pessima esperienza di acquisto agli utenti, limitando le potenzialità di vendita.

Con l’interrogazione parlamentare si vuole stimolare le istituzioni italiane ad affrontare finalmente in modo oggettivo i limiti di una normativa secondaria che, a vent’anni  dall’emanazione, deve essere sottoposta a una profonda semplificazione.

 

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione

Articolo 138 del regolamento

Brando Benifei (S&D)

Oggetto: Condizioni eque per la competizione dei parchi di divertimento italiani sul mercato europeo

 

In Italia i parchi tematici e acquatici emettono 20 milioni di biglietti l’anno attraverso biglietterie

automatizzate, conformemente al DM 13/7/2000.

La disciplina applicativa prevede che il software e l’intero processo di vendita attraverso i portali online siano sottoposti a una procedura d’idoneità della Agenzia delle Entrate, con limite di vendita di massimo di 10 biglietti per cliente.

 

I grandi portali internazionali dovrebbero affrontare la complessa verifica di idoneità richiesta solo dall’Italia, diversamente da tutti gli altri paesi europei, nonché di applicare restrizioni che limitano fortemente la vendita verso un pubblico composto da famiglie e gruppi.

Ai parchi di divertimento italiani quindi, a differenza dei competitori europei, è impossibile interfacciarsi con le piattaforme internazionali effettuando vendite in tempo reale e con prezzo dinamico e competere a parità di condizioni con i colleghi europei, causando danni economici rilevanti.

 

Non ritiene la Commissione che sia opportuno:

 

Rilevare l’eccesso di normazione da parte dello Stato italiano sul tema delle biglietterie automatizzate,

la cui disciplina di dettaglio ostacola la competizione dei parchi divertimento italiani sul mercato europeo?

 

Eliminare le barriere normative che impediscono di collegare, senza una ulteriore approvazione, un

sistema di marketing e vendita internazionale online alle piattaforme già approvate dalla norma italiana?

 

Presentazione: 10.11.2023