E’ nota la difficoltà di individuare norme di riferimento per le acque scenografiche presenti in attrazioni di molti parchi di divertimento. Contraddistinte da denominazioni in inglese – spillwater, watercoaster, splash battle ecc. – le grandi giostre acquatiche che fanno dell’acqua l’ elemento che le contraddistingue e le fa preferire dal pubblico nelle stagioni più calde. Il contatto del pubblico con queste acque è in effetti solo eventuale ed accidentale, e rende inapplicabili i parametri delle acque di balneazione delle piscine. Analoga interpretazione è stata fornita dal Gruppo di lavoro UNI 11 che si occupa della revisione della norma 10637, che ha risposto così al quesito formulato dall’ANESV: “I membri del GL “Piscine” fanno riferimento al punto 3.1 della UNI 10637:2006, che riporta quanto segue:
3.1 piscina: Complesso attrezzato per la balneazione, costituito da una o più vasche utilizzate per attività ricreative, formative, sportive e terapeutiche, dotate di impianti tecnologici per il trattamento dell’acqua, nonché dei servizi tecnici, sanitari ed accessori eventualmente necessari.
Pertanto i membri del GL 11 reputano che le acque scenografiche per parchi di divertimento non rientrino nella categoria dei complessi attrezzati per la balneazione perché non c’è balneazione ma solo contatto occasionale. Si ritiene comunque corretto che debba essere effettuato un adeguato trattamento in accordo con l’autorità sanitaria competente. ”
Abbiamo quindi chiesto indicazioni al Ministero della Salute indicazioni sui parametri che i gestori di questa tipologia di attrazioni sono chiamati a rispettare. La Direzione generale per la prevenzione ha riscontrato il nostro quesito segnalando che, in attesa di più specifiche indicazioni del consiglio Superiore di Sanità, è possibile avvalersi dei parametri segnalati in questa nota. Anche se la questione sarà riaffrontata, ecco i parametri di riferimento, ancora vigenti.
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